Martedì 5 dicembre 2023, alle ore 17,30, presso l’Urban Center (via Carpenino, sotto il Teatro Civico), a La Spezia, verrà presentato il libro di Marcello Delfino «Raccolta differenziata. Riciclaggio di spezzinità», Serel – Stefano Termanini Editore, 2023.
Interverranno Amerigo Lualdi, giornalista, Jonathan Marsella, prefatore del libro, l’autore Marcello Delfino e Stefano Termanini, editore.
«Raccolta differenziata. Riciclaggio di spezzinità», secondo libro di Marcello Delfino dopo «E chi se la ricorda… Spèza?. Pennellate di spezzinità» (Giacchè, 2014), offre una serie di racconti e aneddoti intercalati da fotografie, brevi e rapide storie, avvincenti scorci di costume. Il tema di «Raccolta differenziata» è il passato: senza nostalgia o, al più, con appena qualche pennellata di nostalgia, perché non è così vero che “si stava meglio quando si stava peggio”, per quanto la vita fosse più semplice e i valori più netti.
«Raccontare la “spezzinità”, ammesso e non concesso che esista qualcosa di simile – spiega Marcello Delfino – risulta impresa ardua e dall’esito quantomeno dubbio: è la ricerca in profondità, molto in profondità, di un filo sottile, sempre più sottile, ma assai resistente, sopravvissuto a oltre un secolo di sopravvenienze, che lo hanno sommerso, ma non reciso». La Spezia si è trasformata violentemente – afferma Delfino – in «una specie di Torre di Babele», accentuando «una vocazione alla promiscuità già di per sé tipica delle zone di frontiera». Alla Spezia non si è «né liguri, né toscani, né emiliani», oppure, se si preferisce, «un po’ liguri, un po’ toscani, un po’ emiliani». Un misto che l’autore, nel suo «Raccolta differenziata» mette in campo, come fosse una compagnia teatrale. «Una miscela di accenti, di cadenze, di imprecazioni e di sentimenti».
«I temi del libro di Marcello Delfino – dice Stefano Termanini, editore – sono i luoghi della città, i suoi costumi, le sue “macchiette” perfino. Il fondale è quello della città che cambia: La Spezia come ogni altra. E che, pur in questo costante mutar di pelle, mantiene il senso dei suoi luoghi, i tratti dei suoi costumi, alcune delle sue “macchiette”».
Non sono solo aneddoti, peraltro, quelli che l’autore ci propone, ma anche satira. Lo sguardo di Marcello Delfino – come si legge nella prefazione di Jonathan Marsella – è «amorevole e spietato al tempo stesso». Nel suo libro, l’autore, spinto da autentico amore per La Spezia, «ricostruisce quel filo rosso che unisce la città e i suoi cittadini, quell’unicum di generosità e diffidenza endemica […], nonché quella capacità inimitabile di smontare con sarcastica rassegnazione qualsiasi elemento di serietà e nel contempo, di mugugnare senza sosta per un nonnulla».
Marcello Delfino è nato alla Spezia il 3 gennaio 1949. La Parrocchia di Cristo Re e dintorni sono stati, per lui, un formativo centro di aggregazione durante l’infanzia, l’adolescenza e oltre.
Ha lavorato trent’anni alla Cassa di Risparmio della Spezia, da commesso a membro dell’Ufficio di Gabinetto del Presidente, a cassiere a impiegato. Innamorato della sua città, ha cercato di rendersi utile anche attraverso l’impegno politico. È stato consigliere comunale, assessore e vicesindaco.
Convinto che un modo concreto per dare una mano ai suoi concittadini fosse anche cecare di sollevarne il morale, si è deciso a riprendere vecchi appunti: li ha riordinati e risistemati con l’intento di interpretare e quindi condividere, con l’autocritica di chi ama davvero, quel clima di spezzinità nel quale il dialetto parlato correntemente dal padre e dalle zie e le esperienze vissute in prima persona, vere o presunte, lo hanno da sempre trovato a proprio agio. È da questo suo più recente impegno che nasce «Raccolta differenziata. Riciclaggio di spezzinità»