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Descrizione
Il mare, fino a cento anni fa, segnava un confine ben netto: tra la vita che si era vissuta e una vita nuova, a cui ci si avviava per desiderio o necessità di fuga. Oppure per gettarsi nella ricerca – talvolta piena di speranza, talvolta disperata – di una vita migliore. Giovanni Simonini parte per l’Argentina per questi stessi motivi: Giovanni deve fuggire e vuole costruirsi una vita migliore. Ci riesce, in parte.
Poi, come tanti altri, dall’Argentina Giovanni ritorna.
Della vita che ha attraversato, delle molte trasformazioni che il Nuovo Mondo ha prodotto in lui, a Giovanni restano la memoria, un malinconico sentimento della quotidianità e una colpa da espiare. Oltre, naturalmente, all’esotica compagnia di Loreto Re.
Per Giovanni come per Loreto Re pare che nessun posto sia più il proprio posto, ma non manca tuttavia per loro la possibilità di lasciare un segno di sé: umile, magari, ma netto.
Il legame con il mare, nella famiglia di Marco C. Merlano, è potente ed è antico. La sua generazione è la prima a non avere, con il mare, legami di lavoro; ma, se si risale nel tempo, dal padre al nonno, al bisnonno, finché la memoria arriva, tutti sul mare hanno trascorso almeno una parte della propria vita.