Giovedì 6 aprile 2023, alle ore 17, presso il Museo Biblioteca dell’Attore di Genova (via del Seminario 10), si terrà la presentazione del libro di Antonietta Bocciardo “Or si frange l’onda”, Serel | Stefano Termanini Editore, introduzione di Rosanna Arrighi, fotografie di Francesco Tomasinelli e Giovanna Corradi.
Interverranno: Eugenio Pallestrini, presidente Museo Biblioteca dell’Attore; Rosanna Arrighi, professoressa di materie letterarie al liceo classico, già coordinatrice culturale del Comune di Rapallo; Francesco Tomasinelli, fotografo; l’autrice Antonietta Bocciardo e l’editore Stefano Termanini. Benedetta Fasciano e Lucrezia Faulisi leggeranno alcune poesie di Antonietta Bocciardo.
«La parola autentica – scrive Rosanna Arrighi nella sua introduzione – che si fa poesia, si connota come antidoto alla indifferenza, […] da cogliere nella sua ricchezza e profondità. E sulla condivisione della parola autentica nasce il coinvolgimento collettivo e si rigenera la comunità. Ecco, questa nuova silloge poetica di Antonietta Bocciardo si inserisce nella memoria collettiva, quella memoria che, a volte, si spegne dentro di noi, ma all’improvviso ritorna con guizzi di luce, di fuoco, di nostalgia. Non solo, ma si apre come un ventaglio su numerosi temi esistenziali, classici e moderni, quasi a dimostrare che dalla poesia antica nasce, si rigenera altra poesia, ponendo sempre al centro la complessità dell’essere umano e delle sue pungenti domande».
«La ricerca poetica, ogni ricerca poetica – dice Stefano Termanini, editore della raccolta – ha per caratteristica l’inquietudine. Stare fermi, in una poesia che sia vera, non si può. La poesia vera vibra e brulica. Anche Antonietta Bocciardo lascia trasparire momenti di inquietudine dietro il velo della bellezza dei suoi paesaggi, che sono quelli della Riviera Ligure, già resi immortali sulle tele del nonno industriale e pittore Emilio Bocciardo, e ora riproposti nelle limpide fotografie di Giovanna Corradi e Francesco Tomasinelli. Giriamo attorno a noi stessi per una vita intera, cerchiamo di conoscerci, di scoprirci e gustiamo, tra i nostri alti e bassi, il conforto della bellezza. Nella sua nuova raccolta Antonietta Bocciardo ricorda la carezza del mare, in cui si gettava senza paura e che l’accoglieva fanciulla; gli affetti; il tempo delle stagioni e quello della vita, i momenti di passaggio che scandiscono la vita. Ci si guarda indietro, dice la poetessa, e si comprende l’importanza di cogliere l’attimo. La bellezza, il miracolo, si conserva come prezioso cristallo nelle piccole cose. Distinguerle nella congerie sfilacciata dei nostri molti e opachi giorni e saperne far tesoro è l’arte della vita: “L’attimo fuggente afferri – scrive l’autrice – se ascolti /di un uccello il canto melodioso”».
Antonietta Bocciardo, genovese, trascorre la sua giovinezza tra la Riviera Ligure e la Francia, dove studia letteratura e si avvicina al mondo della moda, che l’incuriosisce e che l’affascina.
Per un periodo, a Parigi fa l’indossatrice e all’Università di Grenoble consegue il diploma per l’insegnamento della lingua francese, per poi rientrare in Italia. La moda è, con la famiglia, la sua grande passione: dal 1982, per trent’anni, dirige una propria boutique, la Triplo cachemire di Genova. Ricordando quegli anni, racconta di essersi “enormemente divertita”, visto che, per carattere, l’appassiona tutto ciò che richiede applicazione e creatività. Incline a meditare sulla ricchezza di ogni incontro e a riflettere sui dettagli del mondo, sulla bellezza di mare e di sasso dei paesaggi della Liguria così come su quella, effimera, delle stagioni, Antonietta Bocciardo da sempre annota pensieri e scrive poesie.
“Or si frange l’onda”, Serel|Stefano Termanini Editore, è la sua seconda raccolta, dopo “Perché più niente vada perso”, uscita nel 2008.
La copertina del libro di Antonietta Bocciardo è tratta da un quadro di Emilio Bocciardo (1869-1939), industriale genovese e pittore. Ha titolo «La passerella di Niasca» (1923). Emilio Bocciardo, nonno dell’autrice, si formò a Venezia e si perfezionò presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti, ove, nel 1936, fu nominato accademico di merito. Intimamente legato alla Liguria e, in particolare, al golfo di Paraggi, che torna in tante sue opere, Bocciardo fu pittore della luce; pittore “per diletto”, che mai fece della sua pittura oggetto di commercio e che lavorò come direttore amministrativo nelle concerie di famiglia.
L’ingresso è libero, ma si chiede la cortesia di prenotare inviando un’email a info@stefanotermaninieditore.it. [04.04.2023]|