current issue: Iperumano/HyperHuman
ìper– [dal gr. ὑπέρ, ὑπερ-; lat. scient. hyper-]. Prefisso di parole derivate dal greco (come iperbole, iperuranio) o formate modernamente, con il significato generico di «sopra, oltre». È soprattutto frequente e produttivo nella lingua dotta e nelle terminologie scientifiche, per denotare (in aggettivi e sostantivi) qualità, quantità, condizioni in grado superiore al normale.
Nella medicina e in altre discipline è spesso in correlazione e contrapposizione con il prefisso ipo-.
Dai grandi cambiamenti climatici alle emergenze sanitarie del secolo, evidenziate dalla pandemia, emerge la necessità di riformulare il ruolo predominante – antropocentrico – degli esseri umani sul pianeta. Un’urgenza accompagnata da una rivalutazione del concetto di Antropocene, che può essere affiancata da riflessioni e indagini esplorative circa il ruolo del Design come disciplina poliedrica in questo complesso quadro in cambiamento.
L’approccio Human-Centered Design (HCD) che ha accompagnato decenni di progettazione e che tutt’oggi è impiegato quale prassi per una progettazione capace di soddisfare le esigenze umane, potrebbe essere non più idoneo per affrontare il complesso impatto sociale e ambientale di prodotti e servizi.
Il paradigma nascente del More-Than-Human Centered Design (MTHCD) estende l’attenzione oltre gli utenti umani per includere una molteplicità di attori coinvolti nel processo progettuale, siano esse specie viventi o avanzate tecnologie con il fine di individuare soluzioni sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale, riconoscendo l’interconnessione dell’intero ecosistema e di tutti gli esseri viventi. Esso si inserisce nel Postumanesimo, un neologismo creato per definire una corrente di pensiero che fa riferimento a diversi ambiti del sapere come la filosofia, l’informatica e le biotecnologie che vengono concepite come in grado di trasformare fisicamente e mentalmente l’uomo in qualcosa di nuovo, un essere ibrido, umano e non umano: un iper-umano.
(da IPERUMANO di Claudia Porfirione, guest editor del numero)
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