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interATTIVE [scadenza 28.8.2024]

interattivo agg. [comp. di inter- e attivo]. – [di due o più elementi che esercitano reciproca attività l’uno sull’altro: fenomeni i.] ≈ (non com.) interagente. reciproco.

(Treccani, 2003)

Oggi le città sono interAttive, sono fatte di dati e li generano in maniera costante ed esponenziale. Infatti, è impossibile tenere conto di tutti quelli che vengono prodotti e verrebbe da chiedersi se davvero serva conoscerli. Indubbiamente la possibilità di poterli interrogare e di poter interagire attivando e mescolando singoli pacchetti di dati, unendo quelli quantitativi con quelli qualitativi, siano essi oggettivi o soggettivi, è la sfida per il passaggio dalla Data (Smart) City alla Sense City (Canessa, 2021).

Grazie alla diversa disponibilità di dati, lo spazio urbano può potenzialmente riconoscere i corpi, le individualità e reagire autonomamente: l’apparente dematerializzazione della nostra interazione genera processi interattivi sempre più fisici tra le comunità e l’ambiente costruito. L’aggettivo composto inter – attivo diventa la lente con cui indagare le diverse relazioni che questo contesto multimodale genera: identifica la reciproca attività che due o più elementi esercitano l’uno sull’altro, definizione che caratterizza la città, dove reti, comunità, tecnologie e interfacce si interconnettono in processi attivi, generando “n-dimensional place in an abstract data structure” (Mitchell W.J., 1996). La n-città contemporanea non può essere affrontata nei termini di un luogo stabile, di una forma o di un singolo stadio evolutivo ma diventa un sistema variabile, complesso e interAttivo, prodotto dall’accumulo di azioni multiple, simultanee e spesso contraddittorie: stadi, stati e strati (Gausa M., 2010). L’interazione tra persone e luoghi è intesa nelle multiple dimensioni – sia analogiche che digitali – portando a nuovi processi relazionali dinamici, intelligenze umane e artificiali.

Le fusioni degli spazi n-dimensionali trasformano lo spazio urbano in un connettore di interfacce, dove le n-dimensionali comunità trasformano i luoghi attraverso n-dimensionali interAzioni: lo spazio diventa un terreno costruito per incontrare ed estrarre significato da flussi interconnessi di informazioni (Mitchell W.J., 2005).

Dalla prima decade degli anni 2000 la diffusione della tecnologia mobile ha accelerato l’accesso alla rete enfatizzando la connessione sociale e ambientale, con effetti socio-economici e culturali esponenziali.

L’introduzione del web 3.0 ha portato a nuove forme di condivisione dei dati, generando sistemi di mappature VGI (Voluntereed Geographic Information) (Goodchild M. F., 2007): chi genera le mappature vive sul territorio, condivide le informazioni cartografiche e le rappresenta in sistemi aperti (Holderness T., 2014). I processi di co-produzione diventano strumenti attivi di rivendicazione collettiva di spazi urbani, l’attivismo urbano si amplifica attraverso strumenti di condivisione come le mappature crowd-sourced che trasformano la rappresentazione del territorio in un fatto attivo, coinvolgendo le comunità nella ridefinizione di processi progettuali. Le piattaforme consentono agli abitanti-utenti di rispondere in tempo reale agli eventi e di condividere i dati generati con la comunità, aumentando l’autonomia e l’inclusione nella gestione della tecnologia, nella raccolta dei dati e nella conoscenza dei territori abitati (Centanaro C., 2023).

I meccanismi che ridanno forma alle relazioni con gli altri e l’ambiente emergono dalle interAzioni tra il reale e il virtuale: “l’informazione diventa azione e l’azione si trasforma in informazione” (Nowotny H., 2022). In questa coesione tra interfacce – uomo – spazio, insistono nuovi processi di machine learning, di connessioni tra oggetti nella città (IoT) e nuove relazioni tra diversi Digital Twin.

Le interfacce delle tecnologie mobili cambiano quindi il modo in cui possiamo misurare le interAzioni umane e le reti di mobilità (Sylos Labini, 2016); diventano sempre più rilevanti i processi di user experience design e customer journey per la personalizzazione di esperienze sia nei contesti urbani che nelle interfacce digitali, attraverso nuovi ecosistemi phigital (Floridi, 2015).

Anche le piante diventano interfacce di una rete di scambio di informazioni e segnali dove gli alberi sono i nodi principali: grazie a sensori connessi direttamente su ogni albero è possibile ricevere informazioni sullo stato della città e fornire dati affidabili per orientare le politiche urbane (Pnat, 2018).

Le città vivono di interazioni interAttive, di scambi multidimensionali tra città reale e virtuale, di cittadinanza attiva e processi partecipativi, di livelli intrecciati che delineano nuovi habitat urbani.

Forse andremo verso città ottimizzate, avremo sempre bisogno delle strade, ma forse le useremo in un modo differente (Ratti, Claudel, 2017). Ci serviranno città più umane e capaci di sentire, attraverso anche sensori digitali, per essere ricettive rispetto ai bisogni dei cittadini. A cambiare non sarà tanto la città, ma l’uso che i suoi cittadini e i suoi amministratori saranno in grado di farne.

In questo contesto in costante evoluzione, la lettura multiscalare di azioni e reazioni diventa la chiave di lettura che questo numero di GUD vuole esplorare attraverso le interAttività: le comunità, i luoghi, le infrastrutture e le interfacce. Elementi attivi che aprono a indagini teoriche e pratiche per identificare rischi e possibilità, implicazioni etiche, processi, progetti multiscalari e nuovi significati all’interno del contesto abitato.

Sono quindi identificate quattro tematiche trasversali:

  • quella delle Comunità-attive che vuole indagare dalle piattaforme crowd-sourced di condivisione dati ai processi di riappropriazione urbana, fino ai processi di co-produzione;
  • le Infrastrutture-attive, dai sistemi di mobilità sostenibile ai processi di rinaturalizzazione urbana, dai nuovi strumenti di analisi delle infrastrutture critiche alle tecnologie satellitari di analisi territoriale, fino all’utilizzo di deep-learning in contesti urbani;
  • i Luoghi-attivi, che punta ad analizzare l’introduzione dei sistemi IoT nei sistemi urbani, i sistemi automatizzati di gestione e controllo dello spazio pubblico, fino ad arrivare ai processi di user experience design, a luoghi onlife e realtà aumentata;
  • le Interfacce-attive, dalla Human Behaviour Research alle piattaforme di co-decisione urbana, dai digital twin al design della comunicazione pubblica ed empatica.

Bibliografia

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interACTIVE

interactive adj. [comp. of inter– and active]. – [of two or more elements exerting reciprocal activity on each other: phenomena i.]. ≈ (not com.) interacting. mutual.(Treccani, 2003)

Today, cities are interactive, they are made of data and generate it constantly and exponentially. In fact, it is impossible to keep track of all the data that is being produced and one might wonder if there is really any point in knowing it. Undoubtedly, the possibility of being able to interrogate and interact by activating and mixing individual data packages, combining quantitative and qualitative data, whether objective or subjective, is the challenge for the transition from Data (Smart) City to Sense City (Canessa, 2021).

Thanks to the diverse availability of data, urban space can potentially recognise bodies, individualities and react autonomously: the apparent dematerialisation of our interaction generates increasingly physical interactive processes between communities and the built environment. The compound adjective inter – active becomes the lens through which to investigate the different relationships that this multimodal context generates: it identifies the reciprocal activity that two or more elements exert on each other, a definition that characterises the city, where networks, communities, technologies and interfaces interconnect in active processes, generating “n-dimensional place in an abstract data structure” (Mitchell W.J., 1996). The contemporary n-city cannot be approached in terms of a stable place, a form or a single evolutionary stage but becomes a variable, complex and inter-Active system, produced by the accumulation of multiple, simultaneous and often contradictory actions: stages, states and layers (Gausa M., 2010). The interaction between people and places is understood in multiple dimensions – both analogue and digital – leading to new dynamic relational processes, human and artificial intelligences.

The fusions of n-dimensional spaces transform urban space into a connector of interfaces, where n-dimensional communities transform places through n-dimensional interActions: space becomes a constructed ground for encountering and extracting meaning from interconnected flows of information (Mitchell W.J., 2005).

Since the first decade of the 2000s, the spread of mobile technology has accelerated access to the web by emphasising social and environmental connectivity, with exponential socio-economic and cultural effects.

The introduction of Web 3.0 has led to new forms of data sharing, generating VGI (Voluntereed Geographic Information) mapping systems (Goodchild M. F., 2007): those who generate the mappings live on the territory, share cartographic information and represent it in open systems (Holderness T., 2014). Co-production processes become active tools for the collective claiming of urban spaces, urban activism is amplified through sharing tools such as crowd-sourced mappings that transform the representation of the territory into an active fact, involving communities in the redefinition of design processes. Platforms allow inhabitants-users to respond in real time to events and share the data generated with the community, increasing autonomy and inclusion in the management of technology, data collection and knowledge of inhabited territories (Centanaro C., 2023).

The mechanisms that reshape relationships with others and the environment emerge from the interActions between the real and the virtual: “information becomes action and action becomes information” (Nowotny H., 2022). In this cohesion between interfaces – man – space, new processes of machine learning, connections between objects in the city (IoT) and new relationships between different Digital Twins insist.

The interfaces of mobile technologies thus change the way we can measure human interActions and mobility networks (Sylos Labini, 2016); user experience design and customer journey processes become increasingly relevant for the personalisation of experiences in both urban contexts and digital interfaces, through new phigital ecosystems (Floridi, 2015).

Even plants become interfaces of a network of information exchange and signals where trees are the main nodes: thanks to sensors connected directly on each tree, it is possible to receive information on the state of the city and provide reliable data to guide urban policies (Pnat, 2018).

Cities live of interActive interactions, of multidimensional exchanges between the real and virtual city, of active citizenship and participatory processes, of interwoven layers that delineate new urban habitats.

Perhaps we will move towards optimised cities, we will still need roads, but perhaps we will use them in a different way (Ratti, Claudel, 2017). We will need cities that are more human and capable of feeling, through digital sensors as well, to be receptive to citizens’ needs. It is not so much the city that will change, but the use that its citizens and administrators will be able to make of it.

In this constantly evolving context, the multiscalar reading of actions and reactions becomes the key that this issue of GUD wants to explore through interActivities: communities, places, infrastructures and interfaces. Active elements that open up theoretical and practical investigations to identify risks and possibilities, ethical implications, processes, multiscalar projects and new meanings within the inhabited context.

Four transversal themes are therefore identified:

  • that of Active-Communities, which aims to investigate from crowd-sourced data-sharing platforms to processes of urban re-appropriation and co-production;
  • the Active-Infrastructure, from sustainable mobility systems to urban re-naturalisation processes, from new tools for analysing critical infrastructures to satellite technologies for territorial analysis, up to the use of deep-learning in urban contexts;
  • the Active-Places, which focuses on analysing the introduction of IoT systems in urban systems, automated systems for the management and control of public space, up to user experience design processes, onlife places and augmented reality;
  • Active-Interfaces, from Human Behaviour Research to urban co-decision platforms, from digital twins to public and empathic communication design.

Bibliography

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