“S’è aperto l’Universo” di Roberto Perotti, venerdì 23 febbraio 2024, ore 17, alla Domus Cultura (via D. Chiossone 6/4 – Ge)

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“Per guardare dentro l’Universo, si può usare un telescopio, oppure la poesia. Tra i due, il più potente è la poesia” (Stefano Termanini)

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Venerdì 23 febbraio 2024, alle ore 17, presso la Domus Cultura di Genova (via D. Chiossone 6/4), si terrà la presentazione del libro di Roberto Perotti «S’è aperto l’Universo», con introduzione di Stefano Termanini e nota critica di Sandro Ricaldone, Serel-Stefano Termanini Editore. Ingresso libero.

Interverranno, con l’autore, e dopo l’introduzione di Rodolfo Vivaldi, presidente dell’Associazione Domus Cultura, Sandro Ricaldone, critico d’arte, e Stefano Termanini, editore. Letture di alcune poesie della raccolta sono a cura di Mario Menini.

Spiega Roberto Perotti, psicoanalista, pittore e poeta, che le poesie raccolte in «S’è aperto l’Universo», scritte lungo un ampio arco di tempo, appartengono ad almeno tre aree di esperienza, riflessione e pensiero: della raccolta fanno parte poesie d’amore; un gruppo di poesie che l’autore chiama «filosofiche», volte a comunicare al lettore un percorso di ricerca di senso; gli epicedi, infine, ovvero le poesie scritte per chi non c’è più.

Amore e filosofia, dunque: perché l’amore è forza travolgente, ma pure indaga e offre ragioni di senso dove la filosofia cerca e non sempre afferra e trova. E, poi, il sentimento di infinita lontananza che ci separa da chi non c’è più. Questa ultima categoria di poesie corrisponde a modelli antichi ed è molto presente nella tradizione classica, che Roberto Perotti rinnova nella intensa vivificazione della sua personale esperienza celebrando la figura della madre (De profundis), la sobrietà di vita e la lucidità di giudizio del padre (Padre), l’amicizia con il fratello, prematuramente scomparso (Fratello), e, nella poesia che ne porta il nome, con l’amico alter-ego Erik.

Tessuto in un’alternanza di testi e riproduzione di opere pittoriche, il libro di Roberto Perotti che si presenta venerdì alla Domus Cultura, è un piccolo libro d’arte. «Nella sequenza proposta dall’autore – scrive Sandro Ricaldone nella sua nota critica – si alternano nel libro opere pittoriche propriamente dette, immagini fotografiche, deformazioni ottenute con tecniche digitali: la mobilità aerea di trame tessili screziate di tonalità bionde e azzurrine; l’espressività convulsa di gesti racchiusi in una cornice circolare; vortici ed esplosioni di materia cromatica, investono il campo della pittura».

«In ogni pagina della raccolta di Roberto Perotti – dice Stefano Termanini – che siamo lieti di aver appena pubblicato e che presentiamo con gioia alla Domus Cultura, grati per l’attenzione che questa istituzione e che Rodolfo e Simonetta Vivaldi sempre hanno per l’editoria e la cultura genovesi, ritrovo il senso di un equilibrio classico. Il pittore-poeta Roberto Perotti, lungo tutto l’itinerario poetico proposto al lettore in questo suo più recente e prezioso libro, mantiene il perfetto equilibrio della ragione e pure lo fa fra scommesse ardite e pericolanti. C’è la bellezza, che si coglie e che sorprende, e c’è il dolore. La poesia libera dal dolore. Ma la poesia, per Roberto Perotti, è anche più uno strumento con cui si guarda dentro l’Universo. L’Universo può essere indagato in vari modi. Si può scrutarlo con un telescopio, oppure con la poesia. Fra telescopio e poesia, pare dirci l’autore, la poesia è di certo il più potente».

Roberto Perotti si è laureato in filosofia a Genova ed è divenuto, in seguito, membro dell’Associazione Italiana e Internazionale di Psicologia Analitica e della Società Italiana di Ricerca e Terapia Sistemica.
Autore di due libri di psicologia («L’Incesto Multiforme», 1985, «L’Adulto Incompiuto», 1991) e di due romanzi («Ombre», 2004, e «Libera il cuore altrove», 2013), ha associato alla professione di psicoterapeuta, formatore e conduttore di gruppi Balint, quella di pittore, altra grande passione, con numerose mostre internazionali. Sue opere fanno parte delle collezioni permanenti della GAM – Galleria Arte Moderna – di Genova Nervi e del Museo Diocesano di Bressanone.|

“Genova e la Scienza” per il ciclo “Dieci volti di Genova: gli Editori e la Città”

Martedì 19 marzo 2024, alle ore 17, alla Biblioteca Berio, Sala dei Chierici, si terrà «Genova e la Scienza», ottavo incontro del ciclo «Dieci volti di Genova: gli Editori e la Città», organizzato dagli Editori Genovesi, in collaborazione con il Comune di Genova e Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, nell’ambito delle manifestazioni di Genova Capitale Italiana del Libro 2023. L’ingresso è libero.

Parteciperanno all’incontro gli editori genovesi Erga, Galata, Stefano Termanini Editore, Temposospeso.

Stefano Termanini Editore partecipa con due proposte: una scientifica, ed è il libro di Andrea Capozucca, «STEAMPEOPLE», realizzato in collaborazione con Labilia, e l’altra fantascientifica, ed è il libro di Filippo de Grenet «Ombre Azzurre». STEAM sta per “Science, Technology, Engineering, Arts and Mathematics”, ma è più di un semplice acronimo. Lo STEAM, a cui Andrea Capozucca, PhD in Scienza della Complessità e laurea in Matematica, direttore di Fermhamente, il festival della scienza di Fermo, ha dedicato il suo libro-manifesto è una filosofia da abbracciare, che comprende forme dinamiche di pensiero creativo, approcci esperienziali e collaborativi, nuove e stimolanti sfide pedagogiche e comunicative. Secondo la “filosofia” dello STEAM, che il libro di Andrea Capozucca racconta come fosse una “ricetta”, non ci sono veri confini tra scienze “dure” e discipline artistiche. È senza derogare dalle leggi della scienza che Filippo de Grenet ha immaginato il futuro dell’umanità che racconta nel suo «Ombre Azzurre», romanzo di fantascienza “umanistica” che mette in scena un futuro lontano dal presente, segnato da “guerre idriche” e dal rischio della sovrappopolazione, ma pur sempre bisognoso di mantenersi fedele ai più inderogabili e universali valori dell’essere umano.

Erga edizioni si presenta all’appuntamento con la scienza con Cesare Masi e il suo “Leonardo da Vinci tra Genova e Oriente”, un volume che potrebbe essere il soggetto di un romanzo di Umberto Eco, invece è tutto vero, Leonardo è stato a Genova con disegni e progetti strabilianti. Un testo con un’inedita documentazione unica e ricostruzioni storiche. Partecipa poi Ulisse Franciosi con “Digiuno, Autofagia, Cibi Autofagici e Longevità”, un vero e proprio long seller sulla corretta pratica del digiuno intermittente e le molecole bioattive per vivere a lungo e in salute, continuamente aggiornato con gli studi e le ricerche in edizione polisensoriale con video e immagini. Un libro con le ultime straordinarie scoperte scientifiche sulla regolazione dell’autofagia cellulare attraverso l’alimentazione e sui fattori di prevenzione dell’invecchiamento umano. Conclude lo spazio di Erga edizioni Eligio Imarisio, con “L’umanesimo industriale nell’Italia d’Otto-Novecento”, un’opera poderosa edita con la Fondazione Ansaldo di Genova, che traccia, in Italia e con parallelismi in tutta Europa, la storia della fabbrica e delle comunità che vivono attorno ad essa. Singolare la seconda parte del volume dedicata alle vite di tutti i giorni di quell’“universo-città” che ruota attorno alla fabbrica.

Temposospeso presenta la riedizione della Pomona Italiana di Giorgio Gallesio, realizzata a cura di Massimo Angelini in otto volumi, dei quali sono usciti i primi due dedicati ai Fichi e ai Peschi. La Pomona, pubblicata tra il 1817 e il 1839, è la prima e più importante raccolta di immagini e descrizioni di frutta antica realizzata in Italia (1000 pagine in-folio e oltre 160 tavole a colori), ed è non solo un monumento della scienza botanica ottocentesca, ma anche un capolavoro di arte naturalistica e una pregiata opera letteraria. Giorgio Gallesio – diplomatico e botanico di Finale – ha compendiato nella Pomona il risultato di 40 anni di ricerche sulla frutta del tempo (albicocche, castagne, ciliegie, mandorle, mele, pere, pesche, susine, ulivi, uva…), scandagliando i giardini, i vivai e gli agrumeti di tutta la Liguria ed estendono poi la sua ricerca all’intera Italia centro settentrionale. Della Pomona restano solo otto esemplari perfettamente integri al mondo: uno è servito per dare vita alla riedizione presentata da Temposospeso.

«Dieci volti di Genova: gli Editori e la Città», di cui «Genova e la Scienza» costituisce l’ottava puntata, è la proposta di contenuto che gli Editori Genovesi hanno organizzato per Genova Capitale Italiana del Libro 2023. Dieci incontri, durante i quali – come già nei precedenti, sul Mediterraneo, sulla Musica, sullo Sport, sul giallo e sul noir, sulla cucina, la letteratura per l’infanzia e la letteratura “al feminile”, tenutisi a Palazzo Ducale e alle Biblioteche Civiche Lercari, Benzi e De Amicis, il 7 dicembre, l’11, il 17 gennaio, il 1°, il 6 e il 27 febbraio e il 7 marzo scorsi – gli Editori Genovesi presentano ai propri lettori e alla città i libri più recenti e il proprio patrimonio editoriale a catalogo.

Ciascun incontro è dedicato a un tema, scelto fra i più caratterizzanti per Genova. Di volta in volta, in una serie di brevi interventi o nel corso di una tavola rotonda, gli Editori Genovesi presentano i propri libri e i propri autori, nell’intento di riportare il libro al centro della riflessione collettiva e mettere in maggior luce l’importanza del contributo culturale degli Editori Genovesi per la città.

“S’è aperto l’Universo” di Roberto Perotti, venerdì 23 febbraio 2024, ore 17, alla Domus Cultura (via D. Chiossone 6/4 – Ge)

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“Per guardare dentro l’Universo, si può usare un telescopio, oppure la poesia. Tra i due, il più potente è la poesia” (Stefano Termanini)

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Venerdì 23 febbraio 2024, alle ore 17, presso la Domus Cultura di Genova (via D. Chiossone 6/4), si terrà la presentazione del libro di Roberto Perotti «S’è aperto l’Universo», con introduzione di Stefano Termanini e nota critica di Sandro Ricaldone, Serel-Stefano Termanini Editore. Ingresso libero.

Interverranno, con l’autore, e dopo l’introduzione di Rodolfo Vivaldi, presidente dell’Associazione Domus Cultura, Sandro Ricaldone, critico d’arte, e Stefano Termanini, editore. Letture di alcune poesie della raccolta sono a cura di Mario Menini.

Spiega Roberto Perotti, psicoanalista, pittore e poeta, che le poesie raccolte in «S’è aperto l’Universo», scritte lungo un ampio arco di tempo, appartengono ad almeno tre aree di esperienza, riflessione e pensiero: della raccolta fanno parte poesie d’amore; un gruppo di poesie che l’autore chiama «filosofiche», volte a comunicare al lettore un percorso di ricerca di senso; gli epicedi, infine, ovvero le poesie scritte per chi non c’è più.

Amore e filosofia, dunque: perché l’amore è forza travolgente, ma pure indaga e offre ragioni di senso dove la filosofia cerca e non sempre afferra e trova. E, poi, il sentimento di infinita lontananza che ci separa da chi non c’è più. Questa ultima categoria di poesie corrisponde a modelli antichi ed è molto presente nella tradizione classica, che Roberto Perotti rinnova nella intensa vivificazione della sua personale esperienza celebrando la figura della madre (De profundis), la sobrietà di vita e la lucidità di giudizio del padre (Padre), l’amicizia con il fratello, prematuramente scomparso (Fratello), e, nella poesia che ne porta il nome, con l’amico alter-ego Erik.

Tessuto in un’alternanza di testi e riproduzione di opere pittoriche, il libro di Roberto Perotti che si presenta venerdì alla Domus Cultura, è un piccolo libro d’arte. «Nella sequenza proposta dall’autore – scrive Sandro Ricaldone nella sua nota critica – si alternano nel libro opere pittoriche propriamente dette, immagini fotografiche, deformazioni ottenute con tecniche digitali: la mobilità aerea di trame tessili screziate di tonalità bionde e azzurrine; l’espressività convulsa di gesti racchiusi in una cornice circolare; vortici ed esplosioni di materia cromatica, investono il campo della pittura».

«In ogni pagina della raccolta di Roberto Perotti – dice Stefano Termanini – che siamo lieti di aver appena pubblicato e che presentiamo con gioia alla Domus Cultura, grati per l’attenzione che questa istituzione e che Rodolfo e Simonetta Vivaldi sempre hanno per l’editoria e la cultura genovesi, ritrovo il senso di un equilibrio classico. Il pittore-poeta Roberto Perotti, lungo tutto l’itinerario poetico proposto al lettore in questo suo più recente e prezioso libro, mantiene il perfetto equilibrio della ragione e pure lo fa fra scommesse ardite e pericolanti. C’è la bellezza, che si coglie e che sorprende, e c’è il dolore. La poesia libera dal dolore. Ma la poesia, per Roberto Perotti, è anche più uno strumento con cui si guarda dentro l’Universo. L’Universo può essere indagato in vari modi. Si può scrutarlo con un telescopio, oppure con la poesia. Fra telescopio e poesia, pare dirci l’autore, la poesia è di certo il più potente».

Roberto Perotti si è laureato in filosofia a Genova ed è divenuto, in seguito, membro dell’Associazione Italiana e Internazionale di Psicologia Analitica e della Società Italiana di Ricerca e Terapia Sistemica.
Autore di due libri di psicologia («L’Incesto Multiforme», 1985, «L’Adulto Incompiuto», 1991) e di due romanzi («Ombre», 2004, e «Libera il cuore altrove», 2013), ha associato alla professione di psicoterapeuta, formatore e conduttore di gruppi Balint, quella di pittore, altra grande passione, con numerose mostre internazionali. Sue opere fanno parte delle collezioni permanenti della GAM – Galleria Arte Moderna – di Genova Nervi e del Museo Diocesano di Bressanone.|