A Trento, presso Palazzo Geremia, con il patrocinio della Città di Trento, viene presentato il libro del gen. Pietro Pistolese “In volo su Versailles”, Stefano Termanini Editore | 3 feb. 2023

Comunicato Stampa

Venerdì 3 febbraio 2023, alle ore 17,30, a Trento, presso Palazzo Geremia, Sala Falconetto, si terrà la presentazione del libro di Pietro Pistolese, In volo su Versailles. La Conferenza di pace, un’eredità di conflitti, Stefano Termanini Editore, pp. 360, ISBN 978-88-95472-77-5, € 16,00.

L’incontro, cui è stato concesso il patrocinio del Comune di Trento, è coordinato dall’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione di Trento «Gen. Michele de Finis».

Interverranno, dopo l’introduzione di Gianfranco Deflorian, Primo Capitano CC (ca), Associazione Nazionale Carabinieri Sezione di Trento «Gen. Michele de Finis», e il saluto istituzionale di Roberto Stanchina, Vicesindaco di Trento, Pietro Pistolese, Generale di Corpo d’Armata Carabinieri (ris.), saggista e autore del libro, Franca Amoretti e Stefano Termanini, editore.

Partendo dalle premesse della Conferenza di Versailles che nel 1919 le potenze vincitrici convocarono a conclusione del Primo conflitto mondiale, Pietro Pistolese ne ricostruisce lo svolgimento anche attraverso interessanti capitoli dedicati ai suoi interpreti maggiori e minori e si sofferma sui temi che, lasciati irrisolti, portarono al Secondo conflitto mondiale. 

Dopo l’«inutile strage» che aveva insanguinato l’Europa, l’aspettativa generale era di annientare i venti bellicisti e dare ai Paesi europei un futuro di pace. Politici, diplomatici, intellettuali, cittadini avvertivano che la Conferenza di Versailles era forse l’occasione che si era troppo a lungo attesa: il punto di svolta, il luogo e il tempo in cui dare al mondo regole che avrebbero scongiurato future guerre fratricide. Quella che doveva introdurre un nuovo modo, negoziale, per sciogliere i nodi irrisolti della Grande Guerra e prevenire, con la diplomazia, nuovi conflitti fu, invece, un’occasione perduta. Molti, troppi interessi e temi precipitarono sui tavoli dei negoziatori: il principio della autodeterminazione dei popoli espresso da Thomas Woodrow Wilson, presidente degli Stati Uniti, le contraddizioni del Medio Oriente, tra Sionismo e volontà di indipendenza dei popoli arabi, l’aspirazione italiana a Fiume e Dalmazia, che avrebbe fatto gridare alla «vittoria mutilata» e avrebbe fornito lo spunto a Gabriele d’Annunzio e ai suoi miliziani per l’originale, progressista, variegato episodio della Reggenza del Carnaro.

A Versailles si incontrarono i vincitori della Prima guerra mondiale e i “grandi” del mondo – David Lloyd George, primo ministro inglese, Georges Clemenceau, presidente del Consiglio francese, Emanuele Orlando, presidente del Consiglio italiano, Thomas Woodrow Wilson, ventottesimo presidente degli Stati Uniti – ma, come scrisse il celebre economista John Maynard Keynes, che vi prese parte, il risultato della Conferenza fu «modesto, se non meschino». Inoltre, i colossali risarcimenti che le potenze vincitrici richiesero agli sconfitti apparvero come una inaccettabile umiliazione. Non più tardi di vent’anni dopo, l’Europa e il mondo si ritrovarono affogati in un’altra guerra mondiale, più della Prima sanguinosa ed estesa.

Con una attenta, dettagliata e scrupolosa ricostruzione, frutto di lungo studio e di ampie ricerche bibliografiche, l’autore, in 360 pagine che si leggono con la scorrevolezza di un’opera di narrativa, seguendo la traccia dell’eredità di Versailles, ne evidenzia l’ombra ancora presente nell’attuale complessa situazione internazionale: che cosa non funzionò a Versailles? Che cosa vi fu di sbagliato?

Pietro Pistolese, Generale di Corpo d’Armata dei Carabinieri (ris.). Nato a Parma, dopo l’Accademia Militare di Modena e la Scuola di Guerra ha conseguito la laurea ed un master in Scienze Strategiche presso l’università di Torino.

Ha retto incarichi di comando di vertice tra i quali, in Italia, Comando Interregionale «Pastrengo» (Lombardia, Piemonte, Liguria e Val D’Aosta); fondatore e Direttore del COESPU, «Center of Excellence for Stability Police Units», per la formazione delle Unità Internazionali di Polizia da impiegare nelle aree di crisi; Comando Legioni Regioni Carabinieri Marche e Liguria; Comando Carabinieri Paracadutisti “TUSCANIA”.

All’estero, in Medio Oriente è stato due volte comandante del Contingente Carabinieri e vice-comandante della Missione internazionale di pace (TIPH), «Temporary International Presence in Hebron» (1994–1997); Consigliere per la sicurezza della Missione dell’U.E. per le elezioni del Presidente e del Consiglio dell’Autonomia Nazionale Palestinese nel 1996; Comandante della Missione di pace europea EUBAM a Gaza (2005-2008). In Europa, in Albania, è stato Comandante in capo della Missione Multinazionale Europea di Polizia in Albania; a Bruxelles, Presidente del Gruppo di Valutazione Collettiva presso l’Unione Europea con il compito di valutare i Paesi aspiranti ad entrare nella Unione sotto i profili della cooperazione giudiziaria, controllo delle frontiere, traffico della droga, asilo ed immigrazione (semestre di presidenza italiano 2003).

È stato insignito di varie onorificenze tra cui: Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia; Commendatore della Repubblica Italiana; Medaglia mauriziana e Medaglia al merito della Croce Rossa Italiana.
È membro dell’Istituto di Diritto Internazionale Umanitario di Sanremo e della Società di Letture e Conversazioni Scientifiche di Genova.

Tra le sue pubblicazioni: Il Forte di S. Giuliano, ECIG, 1995; Afghanistan futuro cercasi, De Ferrari Editore, Genova 2012; La terra, il sangue e le parole, Stefano Termanini Editore, 2015 e numerosi articoli su riviste e su «Cahiers di Scienze Sociali» della Fondazione Università Popolare di Torino./

Per informazioni: info@stefanotermaninieditore.it

ed ecco come la presentazione si è svolta…

Al Museo di Villa Croce di Genova, giovedì 16 febbraio 2023, ore 16,30, si presenta il libro “Foglie Vento Sabbia. L’incantata leggerezza del cosmo nell’opera di Luisella Carretta”, a cura di Simonetta Spinelli, Serel | Stefano Termanini Editore

Comunicato Stampa

Giovedì 16 febbraio 2023, alle ore 16,30, presso il Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce (via Jacopo Ruffini, 3 – 16128 Genova), verrà presentato il libro «Foglie Vento Sabbia. L’incantata leggerezza del cosmo nell’opera di Luisella Carretta», a cura di Simonetta Spinelli, Serel | Stefano Termanini Editore.

Interverranno, per una introduzione, Francesca Serrati, direttrice del Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce, Simonetta Spinelli, curatrice del volume, Stefano Termanini, editore. Coordina l’incontro Carla Iacono. Interverranno, con propri ricordi e testimonianze, gli autori del volume: Marta Ampolo, Silvia Ballarini, Angela Biancofiore, Virginia Cafiero, Antonella Carretta, Viana Conti, Carolina Cuneo, Andrea De Pascale, Yves Gonthier, Emilia Marasco, Flavia Motolese, Maurizio Olita, Viola Pagliano, Alessandra Russo, Sandra Solimano, Giorgia Ugo, Paola Valenti, Berco Wilsenach. Alla presentazione sarà presente e darà il proprio contributo Marco Sinesi, commissario straordinario ASP Brignole.

Luisella Carretta, artista genovese e cittadina del mondo, nata e vissuta a Genova, è scomparsa a 83 anni il 2 settembre 2021. Il volo degli uccelli la entusiasmava, la rapiva la vibrata mescolanza dei colori del foliage quebecchese, l’ispirava il silenzio del deserto, la sabbia di Gaspé, epitome del mondo, la induceva a pensare a quel diluvico passare del tempo che aveva reso polvere rami e conchiglie, rocce ed alghe, piume e tronchi.

Artista, pittrice e performer, scrittrice, pensatrice, poetessa, Luisella Carretta comincia la sua multiforme attività negli anni Settanta. Il padre, pittore attivo negli anni Trenta, le trasmette l’entusiasmo per la pittura fin dall’infanzia. Luisella Carretta affina quel suo primo entusiasmo formandosi prima al Liceo Artistico Niccolò Barabino, quindi all’Accademia Ligustica. «Radicata nella sua città – ha scritto di lei Simonetta Spinelli – da questa riparte in cerca dell’“altrove”, per poi tornarvi senza mai stancarsi. Genova resta nella sua biografia il porto sicuro». La ricerca artistica porta Luisella Carretta a viaggiare in regioni incontaminate: affronta la solitudine di deserti e foreste, ove si immerge nel silenzio e nella natura. Collabora con scienziati, naturalisti, etologi e zoologi, studia e dipinge il volo delle api e degli uccelli. A Genova fonda l’Atelier Nomade e il Laboratorio Le Arie del Tempo. Dal suo Laboratorio e dal lavoro che vi si fa – sostiene Luisella Carretta – nessuno deve essere escluso. Per lei, infatti, l’artista non è «un genio che vive in un mondo esclusivo». Tutti possono essere coinvolti, se lo vogliono, in un percorso artistico, in cui «l’arte è una dimensione necessaria alla salute psichica» (Simonetta Spinelli).

Il volume «Foglie Vento Sabbia. L’incantata leggerezza del cosmo nell’opera di Luisella Carretta», a cura di Simonetta Spinelli, vuole essere una prima occasione di raccogliere esperienze e testimonianze, narrazioni, rilievi critici e sensazioni su Luisella Carretta e sulla sua permanente eredità artistica. Diviso in tre sezioni – «Riflessioni», «Memorie e Testimonianze», «Immagini» – e composto, sotto la regia di Simonetta Spinelli, da ventidue contributi, una nota biografica e la prefazione di Francesca Serrati, «Foglie Vento Sabbia» si propone, nel solco della lezione di Luisella Carretta come quel laboratorio in permanente divenire da cui nessuno era mai escluso: come punto di partenza per una riflessione sull’opera e la lezione di Luisella Carretta, dunque; non già come traguardo o punto di arrivo.|

Una vita passata a raccontare la musica e il teatro a Genova e in Liguria.

[Comunicato Stampa]

Nel Ridotto del Teatro Sociale di Camogli, Roberto Iovino presenta il suo libro “Uccidete Calaf!” (Serel | Stefano Termanini Editore), che raccoglie cinquant’anni di scritti musicali e teatrali

Sabato 11 febbraio 2023, alle ore 17,30, presso il Ridotto del Teatro Sociale di Camogli, verrà presentato il libro di Roberto Iovino “Uccidete Calaf! Articoli, scritti e testi teatrali sulla musica (1972-2022)”, Serel | Stefano Termanini Editore (pp. 310). Interverranno, con l’autore, il sovrintendente e direttore artistico del Teatro Giuseppe Acquaviva, la flautista Nicole Olivieri e il pianista Dario Bonuccelli. Coordina Massimo Pastorelli.

«”Uccidete Calaf!” Di Roberto Iovino – ha scritto Paolo Lingua nella prefazione al libro, la cui bella copertina si deve a Sara Casciaro – può apparire al primo sguardo una sorta di antologia di scritti di un critico musicale nel corso d’una lunga carriera, ancorché iniziata quando era ancora molto giovane. In realtà è un prodotto assai complesso e molto originale, nonché molto profondo. Iovino ha messo insieme mezzo secolo di lavoro, con un inizio quando non era ancora ventenne, segno di una passione e d’una tenacia professionale non comuni».

«Il libro – spiega Roberto Iovino – raccoglie articoli, testi teatrali, riflessioni sulla musica che ripercorre cinquant’anni della mia attività di critico musicale a Genova. Il collegamento con Genova è continuo all’interno del libro perché i personaggi che nel libro affiorano hanno avuto contatti con la storia di questa città nell’arco di circa mezzo secolo».

Il libro è suddiviso in gruppi di testi o aree, ciascuna delle quali collegata alle altre. La prima raccoglie interviste, tra le più significative realizzate da Roberto Iovino nell’arco della sua cinquantennale carriera, già pubblicate su il «Corriere del pomeriggio», il «Corriere mercantile», «La Stampa», «La Repubblica» il «Giornale della Musica», e qui riproposte. Vi sono, poi, «Ritratti e approfondimenti», quattro «Incontri impossibili», con musicisti insigni, che l’autore immagina di incontrare e intervistare (Beethoven, Paganini e Mascagni, oltre a una improbabile convention fra questi musicisti), due «Testi per il teatro» e un gruppo di «Racconti e riflessioni critiche». Ultimo è il testo «Uccidete Calaf!», con il quale Roberto Iovino spiega le ragioni della sua scelta del titolo: «Ci sono due personaggi lirici che io proprio non sopporto – ha spiegato Roberto Iovino – e sono Pinkerton e Calaf. Perché sono insulsi, stabiliti tali dalla genialità di Puccini, che esalta la figura femminile nelle sue opere. Calaf, in particolare, lo trovo negativo. Negativo perché, come sappiamo, manda in giro il padre cieco per il mondo senza alcuna pietà, guarda Liù che si suicida e non muove un dito. Considerando quanto Puccini abbia penato per arrivare alla conclusione di quest’opera, mi sono permesso di “dare” un consiglio a Puccini: forse la soluzione migliore sarebbe stata far sì che la Turandot stesse fino in fondo al gioco, ingannasse Calaf, si facesse dire il nome e poi, alla fine, dicesse: “Uccidete Calaf!”».

«Sono molto contento di questo libro – ha detto Stefano Termanini – che siamo orgogliosi di aver pubblicato e che è per noi importante: lo è per il suo contenuto e per la circostanza per cui lo si è pubblicato, ovvero la celebrazione dei cinquant’anni di critica musicale di Roberto Iovino. Libro ricchissimo di spunti, vario, eppure coeso, “Uccidete Calaf!” porta il suo lettore in giro per la storia teatrale e musicale di Genova. Gli fa ricordare i teatri e le produzioni del passato, gli artisti che ne hanno calcato i palcoscenici. Libro pieno di invenzione, fra l’altro (si pensi, a questo riguardo, ai testi teatrali e alla sezione degli “incontri impossibili”), “Uccidete Calaf!” si conclude con una riflessione sul ruolo del critico musicale nella società contemporanea. Roberto Iovino ci racconta come si lavorasse nelle redazioni dei giornali cinquant’anni fa, agli albori della sua carriera, come si corresse a portare il proprio pezzo in redazione a notte alta. Ci racconta, poi, degli articoli dettati al telefono, dell’avvento dei fax e dei primi computer e finisce con il riflettere su quella nostra contemporaneità in cui il critico rischia di essere sorpassato dalla notizia istantanea, “battuta” da chiunque sui social. È forse necessario, si chiede, che il critico si interroghi riguardo a un ruolo, che, forse, dovrà essere ripensato».

Roberto Iovino (Genova, 1953), laureato in Matematica e diplomato in Musica Corale e Direzione di Coro, ha insegnato storia della musica dal 1980 al 2018 presso il Conservatorio «N. Paganini» di Genova, istituto nel quale ha ricoperto la carica di direttore dal 2014 al 2018.
Da oltre vent’anni è docente a contratto presso il Disfor dell’Università di Genova dove insegna «Educazione musicale». Critico musicale, collabora con «La Repubblica», con l’Ansa, e, sin dalla sua fon-dazione, con «Il Giornale della musica». Ha fondato e dirige il giornale di cultura e spettacolo online www.linvito.net.
Per circa vent’anni, a partire dal 1977, ha collaborato con la Rai (Rai 3 e Radio 3) per programmi radiofonici e televisivi, nazionali e regionali. È stato l’ideatore e il coordinatore delle Celebrazioni Verdiane «Genova 2001» nonché l’ideatore di un gioco multimediale («I Tre Colori») dedicato al Risorgimento Italiano (2011). È stato per molti anni componente del Comitato artistico del «Premio Paganini», concorso in cui ha ricoperto per diverse edizioni il ruolo di direttore artistico ad interim: nel 2002 ne ha pure presieduto la Giuria, mentre per l’edizione del 2021 ne è stato nominato vicedirettore artistico. Presidente dell’Associazione «Amici di Paganini» dal 2018 al 2021, ha fondato e dirige, nell’ambito dell’Associazione stessa, il «Centro Paganini per la ricerca e la didattica».
Per i suoi studi su Mascagni ha ricevuto nel 1998 il «Premio Internazionale Luigi Illica».

Tra le principali pubblicazioni di Roberto Iovino si ricordano:” Luigi Cortese, la vita e l’opera” (con D. Prefumo, prefazione di Gianandrea Gavazzeni), Genova, 1979; “Mascagni, l’avventuroso dell’opera”, Milano 1987; “I palcoscenici della lirica I”, (con altri), tre voll., Genova, 1990-1993; “La Repubblica degli Enti Lirico-Sinfonici” (con F. Ernani), Torino, 1993; “Pietro Mascagni, Epistolario” (a cura di M. Morini, R. Iovino e A. Paloscia), due voll. Lucca, 1996-1997; “Gli Strauss”, Firenze, 1998; “Giuseppe Verdi genovese” (a cura sua e di S. Verdino), Lucca, 2000; “Musica e musicisti nella storia”, Genova, 2002; “Niccolò Paganini, un genovese nel mondo”, (con F. Oranges), Genova, 2004; “Un viaggio tra musica & humor” (con F. Oranges), Genova, 2005; “Fabrizio De Andrè, l’ultimo trovatore”, Genova, 2006; “Sinfonia gastronomica” (con I. Mattion, finalista al «Premio Bancarella per la cucina», 2007), Milano, 2006; “Carlo Felice, radiografia di un teatro sull’orlo di una crisi di nervi”, Genova, 2008; “Conversazioni musicali” (di E. Sanguineti, a cura di R. Iovino), Genova, 2011; “Paganini” (graphic-novel, con N. Olivieri, G. Carosini, M. Mastroianni), Genova 2018; “Marco Sciaccaluga e il Teatro”, Genova 2019.
Autore di testi teatrali, di Roberto Iovino sono stati rappresentati: “Davanti a lui tremavan le biscrome: il critico in musica” (1988); “A proposito di Amadeus…” (1999); “Paganini, l’ultimo viaggio” (con A. Bagnasco, F. Oranges, 2007); “Nel salotto di Casa Maffei” (con L. Pescio, 2010); “Telecamere su Verdi” (con A. Nicolini, 2013).

Fondazione Teatro Sociale Camogli

Stefano Termanini Editore

ed ecco come la presentazione è andata…