Venerdì scorso, 21 marzo 2025, primo giorno di primavera, la giuria del Premio Strega Poesia ha annunciato l’elenco ufficiale delle opere proposte dagli editori italiani alla terza edizione del Premio. Stefano Termanini Editore ha concorso al Premio con «Attimi in cui conobbi il cielo» di Maria Cicconetti, un’opera poetica che scava nei dettagli del quotidiano, che dà concretezza ai suoi istanti nascosti, che ci parla della verità più intima delle cose di ogni giorno e del loro pregio, tanto maggiore quanto più ci accorgiamo che potrebbero esserci tolte. La raccolta è corredata da un’introduzione di Stefano Termanini, una prefazione di Gino A. Torchio e una postfazione di Piero Cognasso.
«Abbiamo partecipato al Premio Strega Poesia, è questa la prima volta che lo facciamo» ha detto Stefano Termanini, editore. «Siamo felicissimi di ritrovare con il numero 33, nella lista dei libri proposti alla terza edizione, pubblicata sul sito del Premio Strega, il libro di Maria Cicconetti, “Attimi in cui conobbi il cielo”, libretto aureo, distillato di sensazioni vere e intense. Una silloge tessuta di parole semplici, qualche volta quasi scabre, quotidiane, pronte a entrare con noi in un dialogo intimo e diretto. Di stimolare nostre riflessioni, nuove sensazioni».
«Ritrovarmi al numero 33 di quella lista è un’emozione che va oltre il significato di un semplice riconoscimento» racconta Maria Cicconetti. «Ogni mio verso, ogni mia parola in quella pagina rappresenta un percorso intimo, una scelta che va oltre la semplice scrittura. Quando scrivo, non cerco semplicemente di raccontare, ma di stabilire una connessione profonda con chi mi legge e leggerà. Vedere il mio nome significa, per me, sapere che i miei sentimenti hanno risuonato in altri, che qualcuno si è ritrovato e riconosciuto nelle mie poesie. Ogni nome in quella lista, racconta una storia di impegno, di passione, di ricerca di un dialogo autentico con il mondo: sono felice di trovarvi il mio libro».
Il libro sarà presto presentato a Chivasso, città di Maria Cicconetti, e in altri importanti contesti culturali. «Attimi in cui conobbi il cielo» è già disponibile nelle principali librerie e sul sito web di Stefano Termanini Editore, pronto a incontrare lettori e appassionati di poesia.|
Sabato 22 marzo alle ore 16:30 presso L’Agricola di Chivasso, si terrà la presentazione del volume «ArtNoir. 10 racconti oltre la cornice», nato dalla collaborazione tra lo scrittore Gino A. Torchio e il pittore Francesco Capello, edito da Serel Stefano Termanini Editore.
Saranno presenti gli autori Gino A. Torchio e Francesco Capello, l’editore Stefano Termanini. Interverranno: Claudio Castello, sindaco di Chivasso, Gianluca Vitale, assessore alla Cultura del Comune di Chivasso, Giovanni Scinica, consigliere comunale e presidente Commissione per i Lavori sociali, Tiziana Siragusa, già assessore alla Cultura dello stesso Comune. Interverrà inoltre la scrittrice Maria Cicconetti, che nel nuovo libro di Gino A. Torchio e Francesco Capello ha firmato la presentazione, coautrice con Gino A. Torchio del volume «Mani che curano».
La sede della presentazione, L’Agricola di Chivasso, rappresentata dal suo presidente, Davide Chiolerio, è una delle più significative sedi culturali della città e luogo-simbolo delle tradizioni chivassesi.
«ArtNoir. 10 racconti oltre la cornice» è una raccolta di dieci racconti di Gino A. Torchio che traggono ispirazione da altrettanti dipinti del pittore iperrealista Francesco Capello. Libro visivo, nella sua qualità di raccolta di storie che prendono spunto da opere d’arte figurativa, «ArtNoir» è anche un libro che si ascolta. Ogni racconto è, infatti, dotato di un proprio QR-code; inquadrandolo con il proprio smartphone, si può ascoltarne la versione audiolibro. Spiega Gino A. Torchio: «Ogni ‘pseudo noir’ – così ho voluto denominare i miei racconti, a indicare l’ispirazione e la distanza dal genere noir in senso stretto – è preceduto dalla riproduzione del dipinto di Francesco Capello che ha stimolato la mia immaginazione, in modo che il lettore veda e possa a sua volta immaginare i connotati della storia che gli verrà raccontata. L’osservazione del dipinto, nello stesso tempo, può prestarsi a un gioco divertente: il lettore potrà immaginare la ‘sua’ vicenda, che sarà, magari, del tutto diversa da quella che io proverò a raccontargli».
Questa originale idea offre al lettore un doppio livello di narrazione, in cui l’immagine diviene spunto per l’immaginazione e la successiva interpretazione noir di Gino A. Torchio. I dieci racconti che compongono il volume presentano ambientazioni e personaggi diversi e indipendenti l’uno dall’altro. I racconti si concentrano sulla personalità del protagonista, e il crimine, quando presente, non è l’elemento centrale.
«Alla prima lettura del libro di Gino A. Torchio», dice Stefano Termanini, editore del libro, «mi è piaciuto soprattutto che l’autore si cimenti con personaggi veri e complessi, figure umane e composite, còlte mentre vivono dentro relazioni sociali che le legano ad altri e che, non di rado, nel procedere della storia, si rivelano diverse da come potessero immaginarsi al principio. L’autore, che prende spunto dai bellissimi quadri di Francesco Capello, riprodotti nel libro, mette la sua scrittura al servizio di una indagine che ha per oggetto la varietà delle personalità umane molto più dei presunti o reali colpevoli. Sta qui, a mio avviso, la maggiore originalità, la forza, l’insegnamento di questo libro».
Gino Angelo Torchio è nato a Torino e vive a Chivasso (To) con la famiglia. È medico chirurgo e pneumologo. Ha svolto attività ospedaliera dal 1976 al 1988 e, come medico di famiglia, dal 1988 al 2016. Attualmente è in pensione. La sua attività di autore inizia nel 1988. Ha pubblicato «Società di strada» (Get 1999), «Lucento» (Get 2000), «Rosa Corallo» (Get 2002), «La casa del generale» (Get 2003), «Oltre i limiti» (2016), «Vilma Bluder» (2018), «Mani che curano», scritto con Maria Cicconetti (Serel Stefano Termanini Editore 2019), «Alienazione tra Poesia e Mistero» (Montabone Editore 2019), «Il Violino dell’Eden» (2019), «Generazione Covid» (Serel Stefano Termanini Editore 2020), «Il bosco di Morell» (Montabone Editore 2021)
Francesco Capello,diplomato all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, è stato docente di Discipline Pittoriche fino al 1994 al Primo Liceo Artistico di Torino. Artista di fama internazionale, ha esposto in numerose mostre prestigiose in Europa e negli Stati Uniti. Una sua opera è in esposizione permanente al Museu Europeu d’Art Modern (MEAM) di Barcellona (Spagna) e un’altra presso il Museo Ferrari di Maranello.|
Martedì 4 marzo, Genova Cultura Incontra “Sadia. Storia di una donna” al Teatro Tiqu
Un libro che racconta una storia vera di riscatto e libertà femminile, dalla violenza domestica alla rinascita.
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Martedì 4 marzo, alle ore 18.30, presso il Teatro TIQU in Piazza Cambiaso 1, Genova Cultura organizza un incontro per presentare il libro “Sadia. Storia di una donna” di Donatella Mascia, edito da Stefano Termanini Editore.
All’evento interverranno la giornalista Anna Livigni, Stefano Termanini, editore, e l’autrice Donatella Mascia, scrittrice.
“Sadia. Storia di una donna” è la vera storia, a lieto fine, di una giovane donna, Sadia, che, da sposa bambina in Bangladesh a moglie adolescente in Italia, si trova a subire la violenza di un marito che la disprezza. Grazie alla sua forza interiore, alla fuga e al sostegno delle istituzioni italiane, Sadia ricostruisce la propria vita e trova la libertà.
L’incontro, che si colloca nell’ambito delle iniziative culturali che anticipano l’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, nasce con l’intento di sensibilizzare il pubblico sul tema della violenza contro le donne. “Vogliamo offrire un messaggio di speranza – spiegano gli organizzatori – dimostrando attraverso la storia di Sadia che è possibile uscire da situazioni di abuso e riappropriarsi del proprio destino. È fondamentale promuovere la conoscenza delle risorse e dei servizi di supporto disponibili per le donne vittime di violenza”.
Il libro affronta temi cruciali della condizione femminile: il matrimonio forzato e le tradizioni che opprimono, la violenza domestica con le sue profonde ferite fisiche e psicologiche, il difficile ma possibile percorso di liberazione verso la ricostruzione di sé, e il ruolo essenziale delle istituzioni e della società civile nel sostenere le donne che subiscono violenza.
Nelle pagine del libro, Sadia, la protagonista, che è una donna reale, poiché lo spunto della storia è tratto dal vero, descrive il suo sogno di studiare e diventare maestra, un sogno che teme di rivelare: “Avrei forse potuto dire che il mio sogno era studiare e diventare maestra? Un sogno certo e io avevo paura a rivelare loro un mio sogno”.
“Ho voluto dare un messaggio di speranza. La storia di Sadia è storia a lieto fine – racconta Donatella Mascia, scrittrice – il primo impulso a scrivere il libro mi è venuto dal cuore. È Sadia che mi ha ispirata… la sua forza interiore ti avvolge e ti travolge. La conosci e non puoi tacere, devi dire tutto, devi essere impietoso, perché non c’è più spazio per la reticenza”.
“Sadia è la summa di tutte le donne, anzi di tutti gli esseri umani, che un inspiegabile omaggio a vecchi riti e tradizioni condanna a subire umiliazioni e sofferenze” dice Stefano Termanini, editore. “È l’Italia, che in questo libro fa un’ottima figura, a darle consapevolezza delle sue possibilità, a offrirle lingua e cultura, protezione e un nuovo futuro. Sadia sarà libera di costruirlo come si sente e secondo i suoi desideri”.
“Sadia. Storia di una donna” di Donatella Mascia è stato oggetto e spunto di numerosi dibattiti negli scorsi mesi, a partire dal suo lancio, avvenuto presso lo scorso Salone del Libro di Torino. Al centro di una due giorni, organizzata da Stefano Termanini Editore e da Biblioteca Berio, il 21 novembre e il 5 dicembre scorsi, dal titolo “La donna tra culture, tradizioni e diritti”, “Sadia” di Donatella Mascia ha ottenuto la menzione d’onore al Premio letterario Casinò di Sanremo 2024. Ha vinto il primo premio al concorso Metropoli di Torino.
Donatella Mascia è scrittrice, commediografa, ingegnere e docente di Costruzioni navali presso l’Università di Genova. La sua carriera letteraria inizia nel 2013 con il romanzo “Magnifica Visione”, che vince il primo premio al concorso Giovanni de Scalzo. Nel 2015 pubblica “Lo spione di Piazza Leopardi”, entrato nella rosa dei cinque finalisti al Premio Acquistoria. “Quel gran signore del gatto Aldo”, pubblicato nel 2017, è un romanzo che si ambienta a Genova e nella Riviera, e che si occupa di affari milionari e delle allegre scorribande di un gatto troppo affezionato alla sua padrona per non incorrere in qualche grosso guaio. Ha vinto il primo premio al concorso letterario internazionale «L’antico Borgo». Tra le opere si ricordano anche “Di uomini e di animali”, “L’urlo nella notte” e “Una Giulietta Rossa”. “L’urlo nella notte”, pubblicato nel 2023, un anno prima di “Sadia”, è un romanzo spy fiction ricco di colpi di scena, di suspense, di fughe e di inseguimenti, ambientato tra Genova, Ginevra e Milano.
“Sadia. Storia di una donna” di Donatella Mascia, Stefano Termanini Editore è disponibile in libreria e sul sito della casa editrice: www.stefanotermaninieditore.it
Si ricorda che l’incontro è libero e aperto a tutti, ma è necessaria la prenotazione: genovacultura@genovacultura.org 0103014333-3921152682.