San Salvatore Monferrato (3 ottobre 2019) – Ieri, per la 40ma edizione del ciclo “Settembre Sansalvatorese”, presso la Biblioteca Civica Fava di San Salvatore Monferrato (AL), è stato presentato il libro “Vues du Sénégal et du Soudan Français”. Le fotografie di Aimé Sterque (1892-1903), a cura di Hélène Giaufret Colombani, Anna Giaufret e Martina Massarente, Stefano Termanini Editore, 2019 (ISBN 9788895472607, euro 20).
Gli interventi, preceduti dall’introduzione e dal saluto di Laura Merlo, assessore alla Cultura del Comune di San Salvatore Monferrato, hanno inquadrato la collezione di Aimé Sterque, soldato e ufficiale francese di stanza in Africa Occidentale Francese a cavallo tra XIX e XX secolo, spiegandone caratteristiche e peculiarità. Martina Massarente ha parlato di fotografia: delle tecniche fotografiche in uso al tempo di Aimé Sterque e delle sue scelte. Anna Giaufret, professoressa di Lingua e Letteratura francese presso l’Università di Genova, pronipote di Aimé Sterque, ha spiegato come la collezione sia stata formata e come conservata; quale rapporto ci sia stato, negli anni, nella sua famiglia, con i materiali della collezione lasciata da Aimé e quali scoperte sulla personalitùà e la storia di Aimé lei stessa – recentemente – abbia fatto.
Quel che ci pare straordinario nella collezione di Aimé Sterque (a cui abbiamo dedicato un articolo pochi giorni fa) è la normalità del suo sguardo. Sembra un paradosso, è vero, ma le fotografie di Aimé ritraggono proprio quella vita quotidiana, tra villaggi di capanne, ponti appena costruiti o in costruzione, palme e donne che fanno il bucato sulle sponde del fiume Senegal o che contrattano sulle loro povere merci, al mercato di Kayes, che di solito sfugge alle maglie della grande storia.
La presentazione, circondata dalla mostra, ottimamente riallestita nei locali della Biblioteca di San Salvatore Monferrato a cura della bibliotecaria Elena Amisano, ha offerto la possibilità di ritrovare il mondo in cui Aimé Sterque visse: un mondo cancellato dal tempo, che sopravvive nelle sue fotografie soltanto [s.t.].