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Sessanta poesie possono racchiudere il segreto di un’esistenza? Possono svelare segreti, carpire il senso, dischiudere il mistero dell’esistenza?
Sessanta poesie cercano una risposta, provano a dare una risposta sfiorando il centro del problema. Siamo al mondo per porci delle domande, cerchiamo invano di rispondere e qualunque sia la nostra storia non ci riusciremo. Non resta che osservarci e analizzare il nostro modo di vivere, il modo di affrontare le mille evenienze, le mille circostanze che incontriamo vivendo, le nostre e quelle degli altri nostri simili. Siamo al mondo per vivere e per guardarci intorno, per sentirci connessi al mondo, all’universo, per scoprirlo crescendo, per ammirarlo e ringraziare di questa avventura.
(dalla Premessa dell’autrice)
Descrizione
Dalla “scoperta” della «ruvida bellezza» della Palmaria e dall’«intenso legame» che ne è sorto – legame con il mare, le rocce, i sassi, il paesaggio – sgorga la vena più intima della poesia di Daniela Feltrinelli. Una poesia che, in Tutto merita un canto, s’offre di registrare la centralità della Natura e che la dipinge come una culla circoscrivente entro cui la poetessa si pone e sta, che include e non esclude, importa, assorbe e financo trasfigura il soggetto che dice («Ed ero aria che volava tra voi, / ero luce che giungeva a voi», Isole – Tra Palmaria e Tino a volo d’uccello). L’equilibristica abilità, quella del gabbiano che Daniela Feltrinelli celebra nei suoi versi, consiste nel trovare il proprio misurato spazio pur senza darsi il bando né annullarsi mai: non eccessivo, non alienato, non del tutto fuori e mai così dentro da sovrapporsi a ciò che c’è. Di sé la poetessa, nel descrivere la propria condizione, dice: «Esisto, resisto, insisto», che è titolo di una poesia di quest’ultima raccolta, là dove la motivazione che rende possibile esistere e resistere si fa dipendere dalla Natura stessa, nel molteplice trionfo dei «dor-si delle montagne» e della «luce che li rischiara», le «fresche ombre appoggiate», la «chiara luce del giorno», la luna, i «sassi duri» e le onde.
(dall’Introduzione di Stefano Termanini)
Daniela Feltrinelli è nata e vive alla Spezia; la bellezza del Golfo dei Poeti ha ispirato le sue prime raccolte poetiche: Isole vicine (Agorà&co, 2018) e L’incanto dell’onda (Helicon, 2020).
Fin da giovanissima ha insegnato nella scuola primaria, partecipando attivamente a premi letterari con le sue classi. Apprezza tutte le forme espressive: dalla pittura alla fotografia, dalla musica alla danza, al teatro, al cinema; è iscritta a diversi circoli culturali e prende parte a reading poetici.
Si dimostra particolarmente sensibile ai temi dell’educazione, dell’ambiente e dei diritti umani.
Ha sempre amato scrivere, manifestando fin da giovanissima una spicca-ta propensione per la scrittura che ritiene il luogo più idoneo e sicuro ove riporre idee, sentimenti ed emozioni.
Considera la poesia un potente mezzo d’introspezione e di comunicazione e intende proseguire nella sua diffusione come linguaggio comune in grado di innalzare la parola corrente, contrastando il decadimento e l’impoverimento culturale.